giovedì 13 novembre 2008

OPERAIO ALBANESE UCCIDE A SPRANGATE IL DATORE DI LAVORO

Tra le tante e tristi notizie quotidiane di cronaca nera ieri si è letta anche questa. Un operaio albanese ha ucciso, in un momento di ira, il suo datore di lavoro. Il datore di lavoro sembra che lo avesse ripreso in seguito ad un lavoro eseguito male: "Ti licenzio e ti rimando al tuo paese!".
Nulla da eccepire contro la gravità del reato commesso dall'operaio che sarà sicuramente giudicato, in modo adeguato, dalle autorità competenti.
E nulla da eccepire quando un datore di lavoro riprende un suo subordinato per un lavoro male eseguito.
Ma perchè un datore di lavoro, nei confronti di un lavoratore extracomunitario regolarmente in Italia da 20 anni, si permette, nel riprenderlo, di intimargli di rispedirlo al suo paese? E' forse un suo schiavo? Un oggetto di sua proprietà?
Esiste il licenziamento per giusta causa. Non esiste il licenziamento per giusta causa senza il rispetto della dignità umana.

Nessun commento: