Non esiste personaggio della storia della musica pop che si sia saputo imporre, rinnovare e che abbia saputo accentrare l'attenzione dei media su di sè come Madonna. Un fenomeno unico.
Altrettanto unici e imbarazzanti, al punto da ledere l'intelligenza che viene naturale attribuire ad un personaggio così vincente, sono però i contenuti degli accordi che la star avrebbe imposto all'ex marito per quanto riguarda tempi e modi per vedere i figli.
Vada per il no ai giornalisti, ai giornali scandalistici e quant'altro, e vada per la dieta vegetariana che si presume sia il tipo di alimentazione con cui, entrambi, abbiano deciso di crescere i bambini. Transeat anche per i giocattoli eticamente discutibili.
Ma per l'acqua autorizzata dal culto della kabbalah? Per le mani che i bambini si devono disinfettare ogni volta che rientrano a casa? Per le fiabe da leggere ai bambini prima di dormire che devono essere rigorosamente tratte dal libro scritto da Madonna?
Se tutto, anche l'educazione e la tutela dei figli, devono essere parte di un cinico meccanismo di autopromozione della cantante dal titolo: bene o male che se ne parli, l'importante è che di me se ne parli allora il suo successo planetario perde radicalmente valore umano e mantiene solo quello economico.
Deludente la sua incapacità di gestire al 50% con l'ex marito l'educazione dei figli.
giovedì 13 novembre 2008
OPERAIO ALBANESE UCCIDE A SPRANGATE IL DATORE DI LAVORO
Tra le tante e tristi notizie quotidiane di cronaca nera ieri si è letta anche questa. Un operaio albanese ha ucciso, in un momento di ira, il suo datore di lavoro. Il datore di lavoro sembra che lo avesse ripreso in seguito ad un lavoro eseguito male: "Ti licenzio e ti rimando al tuo paese!".
Nulla da eccepire contro la gravità del reato commesso dall'operaio che sarà sicuramente giudicato, in modo adeguato, dalle autorità competenti.
E nulla da eccepire quando un datore di lavoro riprende un suo subordinato per un lavoro male eseguito.
Ma perchè un datore di lavoro, nei confronti di un lavoratore extracomunitario regolarmente in Italia da 20 anni, si permette, nel riprenderlo, di intimargli di rispedirlo al suo paese? E' forse un suo schiavo? Un oggetto di sua proprietà?
Esiste il licenziamento per giusta causa. Non esiste il licenziamento per giusta causa senza il rispetto della dignità umana.
Nulla da eccepire contro la gravità del reato commesso dall'operaio che sarà sicuramente giudicato, in modo adeguato, dalle autorità competenti.
E nulla da eccepire quando un datore di lavoro riprende un suo subordinato per un lavoro male eseguito.
Ma perchè un datore di lavoro, nei confronti di un lavoratore extracomunitario regolarmente in Italia da 20 anni, si permette, nel riprenderlo, di intimargli di rispedirlo al suo paese? E' forse un suo schiavo? Un oggetto di sua proprietà?
Esiste il licenziamento per giusta causa. Non esiste il licenziamento per giusta causa senza il rispetto della dignità umana.
BERLUSCONI: "NON MI IMPORTA NULLA DI QUELLO CHE DICE VELTRONI. CON L'OPPOSIZIONE NON AVRO' MAI PIU' NIENTE A CHE FARE"
Il premier poi si stupisce perchè in Italia non gode della stessa considerazione che riceve all'estero...ma all'estero, quando si confronta con i suoi "apparenti pari" si esprime con gli stessi contenuti che riserva per le relazioni interne? Come può, un Presidente del Consiglio, permettersi di affermare di non voler più tenere conto dell'opposizione? Si è forse dimenticato che perno della storia politico/sociale di un paese sono i rapporti e il confronto bipartisan tra maggioranza e opposizione? Forse, il Presidente Berlusconi, si confonde con altri sistemi di governo alternativi al nostro che oramai da 60 anni il popolo italiano ha allontanato dalla sua storia politica.
BERLUSCONI: "NON C'E' SPETTACOLO IN CUI NON SIA PRESO IN GIRO O OLTRAGGIATO"
Sul corriere della Sera del 12 novembre 2008, in una lunga intervista al premier si legge: "in tutto il mondo trovo grandissima considerazione tra i miei interlocutori, poi torno in Italia, apro la televisione e non c'è uno spettacolo della Rai, anche di intrattenimento, in cui io non sia preso in giro o oltraggiato. E altre tv fanno la stessa cosa. Per fortuna io faccio il mio dovere e vado avanti pensando di fare il bene del Paese."
E' previsto nel nostro ordinamento costituzionale un Ministero degli Esteri, al quale attualmente fa capo il Ministro Frattini, che si occupa delle relazioni internazionali. Per quale motivo il Presidente Berlusconi, PRESIDENTE DEL CONSIGLIO ITALIANO, si confronta primariamente con la considerazione che riceve all'estero? Non dovrebbe primariamente porsi qualche domanda e darsi anche qualche risposta sul perchè, non riceve in patria, la considerazione che vanta altrove?
E' previsto nel nostro ordinamento costituzionale un Ministero degli Esteri, al quale attualmente fa capo il Ministro Frattini, che si occupa delle relazioni internazionali. Per quale motivo il Presidente Berlusconi, PRESIDENTE DEL CONSIGLIO ITALIANO, si confronta primariamente con la considerazione che riceve all'estero? Non dovrebbe primariamente porsi qualche domanda e darsi anche qualche risposta sul perchè, non riceve in patria, la considerazione che vanta altrove?
venerdì 7 novembre 2008
BERLUSCONI: "E' GIOVANE BELLO E PURE ABBRONZATO!" MA PARLIAMO DI STATISTI O DI CONTATTI DA SOCIAL NETWORK TIPO FACEBOOK???
Comincia ad essere imbarazzante per un comune cittadino aprire i quotidiani e leggere certe mancanze di stile.
Ma come si può ammettere che il massimo rappresentante delle istituzioni politiche italiane, in una dichiarazione ufficiale, si rivolga al neoeletto presidente degli Stati Uniti aggettivandolo come "bello e abbronzato"?
Il presidente Berlusconi non si rende conto della caduta di stile, anche e soprattutto, quando cerca di dare delle giustificazioni ad essa: "era una carineria!" Ma come? Di fronte al più importante presidente di stato dell'intero pianeta ti rivolgi, senza conoscerlo, dandogli del "bello"? Ma dove sono i valori istituzionali, i protocolli, la forma, la consapevolezza del ruolo rivestito? Per non parlare poi "dell'abbronzato" che lascia semplicemente esterefatti.
La portata politica dell'evento "presidente americano di colore" è così significativa e delicata da non poter ammettere alcuna leggerezza, alcuna irriverente spontaneità, se non addirittura alcuna maleducazione usando nello specifico l'eufemismo, "abbronzato", per riferisi al colore della pelle del Presidente Obama.
Il dramma di tutto ciò è duplice:
1) innanzitutto il tono con cui il Presidente Berlusconi ha parlato del Presidente Obama: quasi fosse da padre a figlio, ma dove il figlio, purtroppo, è Berlusconi! Eh sì, perchè lo statista americano ha una statura politica fondata e dalle profonde radici già all'eta di 47 anni...ma i 25 anni che dividono i due presidenti non sono stati sufficienti ad attribuire al nostro Presidente del Consiglio altrettanta maturità e consapevolezza politica;
2) secondo di poi il disappunto del Presidente Berlusconi: "Dio ci salvi da certi imbecilli" Questo il commento di Berlusconi facendo chiaramente riferimento all'intervento di Veltroni che chiedeva, giustamente, al Presidente del Consiglio di porgere le sue scuse per questa sua ennesima caduta di stile.
Caliamo un velo pietoso sulla maleducazione nei confronti dell'esponente del partito democratico che rimane da chiarire, si immagina, in quel linguaggio istituzionale di basso lignaggio che caratterizza oramai quotidianamente i rapporti istituzionali delle parti politiche del nostro Governo. Più grave è il fatto che il presidente Berlusconi, indirettamente, ha dato degli imbecilli a tutti coloro che la pensano come il presidente del partito Democratico. Come può il Presidente del Consiglio Italiano permettersi di appellare in tal modo quella fetta importante di elettori che non lo hanno scelto ma che democraticamente lo accettano? E' sicuro poi, con le sue dichiarazioni, di rispettare il parere/volere dei suoi di elettori?
Peraltro le dichiarazioni pubbliche del Presidente Berlusconi fin qui analizzate sono rivolte all'assemblea russa dove il presidente italiano dice che il Presidente Obama e il Presidente Medvedev andranno d'accordo perchè il Presidente americano "è bello giovane ed è anche abbronzato". Perchè, se fosse stato basso, brutto, pallido e vecchio non avrebbero potuto dialogare nell'ambito di un confronto di politica internazionale?
Quello che, purtroppo, non è chiaro al nostro Presidente è il ruolo da lui rivestito. Quale massimo esponente delle istituzioni italiane, nella sua pubblica funzione, non dovrebbe mai dimenticare che qualunque dichiarazione, qualunque presa di posizione non rappresentano la sua opinione personale da manager d'azienda, ma entrano, inevitabilmente, in quel contenitore che possiamo chiamare di "rappresentanza istituzionale" del quale ne è esponente ma non proprietario. Quindi ne è portavoce.
Ma come si può ammettere che il massimo rappresentante delle istituzioni politiche italiane, in una dichiarazione ufficiale, si rivolga al neoeletto presidente degli Stati Uniti aggettivandolo come "bello e abbronzato"?
Il presidente Berlusconi non si rende conto della caduta di stile, anche e soprattutto, quando cerca di dare delle giustificazioni ad essa: "era una carineria!" Ma come? Di fronte al più importante presidente di stato dell'intero pianeta ti rivolgi, senza conoscerlo, dandogli del "bello"? Ma dove sono i valori istituzionali, i protocolli, la forma, la consapevolezza del ruolo rivestito? Per non parlare poi "dell'abbronzato" che lascia semplicemente esterefatti.
La portata politica dell'evento "presidente americano di colore" è così significativa e delicata da non poter ammettere alcuna leggerezza, alcuna irriverente spontaneità, se non addirittura alcuna maleducazione usando nello specifico l'eufemismo, "abbronzato", per riferisi al colore della pelle del Presidente Obama.
Il dramma di tutto ciò è duplice:
1) innanzitutto il tono con cui il Presidente Berlusconi ha parlato del Presidente Obama: quasi fosse da padre a figlio, ma dove il figlio, purtroppo, è Berlusconi! Eh sì, perchè lo statista americano ha una statura politica fondata e dalle profonde radici già all'eta di 47 anni...ma i 25 anni che dividono i due presidenti non sono stati sufficienti ad attribuire al nostro Presidente del Consiglio altrettanta maturità e consapevolezza politica;
2) secondo di poi il disappunto del Presidente Berlusconi: "Dio ci salvi da certi imbecilli" Questo il commento di Berlusconi facendo chiaramente riferimento all'intervento di Veltroni che chiedeva, giustamente, al Presidente del Consiglio di porgere le sue scuse per questa sua ennesima caduta di stile.
Caliamo un velo pietoso sulla maleducazione nei confronti dell'esponente del partito democratico che rimane da chiarire, si immagina, in quel linguaggio istituzionale di basso lignaggio che caratterizza oramai quotidianamente i rapporti istituzionali delle parti politiche del nostro Governo. Più grave è il fatto che il presidente Berlusconi, indirettamente, ha dato degli imbecilli a tutti coloro che la pensano come il presidente del partito Democratico. Come può il Presidente del Consiglio Italiano permettersi di appellare in tal modo quella fetta importante di elettori che non lo hanno scelto ma che democraticamente lo accettano? E' sicuro poi, con le sue dichiarazioni, di rispettare il parere/volere dei suoi di elettori?
Peraltro le dichiarazioni pubbliche del Presidente Berlusconi fin qui analizzate sono rivolte all'assemblea russa dove il presidente italiano dice che il Presidente Obama e il Presidente Medvedev andranno d'accordo perchè il Presidente americano "è bello giovane ed è anche abbronzato". Perchè, se fosse stato basso, brutto, pallido e vecchio non avrebbero potuto dialogare nell'ambito di un confronto di politica internazionale?
Quello che, purtroppo, non è chiaro al nostro Presidente è il ruolo da lui rivestito. Quale massimo esponente delle istituzioni italiane, nella sua pubblica funzione, non dovrebbe mai dimenticare che qualunque dichiarazione, qualunque presa di posizione non rappresentano la sua opinione personale da manager d'azienda, ma entrano, inevitabilmente, in quel contenitore che possiamo chiamare di "rappresentanza istituzionale" del quale ne è esponente ma non proprietario. Quindi ne è portavoce.
giovedì 6 novembre 2008
CARFAGNA PORTAVOCE DEL GOVERNO???
Mentre gli americani, all'election day, finalmente dimostrano al mondo intero di avere una capacità di discernere e di avere a cuore il desiderio di essere rappresentati da un politico degno di essere tale noi, nel nostro piccolo, rispondiamo di tutto punto proponendo come portavoce del Governo di fronte alla pubblica infomazione Mara Carfagna. Il Governo italiano, evidentemente, non ha interesse a porsi con serietà, coscienza politica e professionalità nei confronti di se stesso, dei suoi cittadini e del mondo intero.
lunedì 3 novembre 2008
domenica 2 novembre 2008
Iscriviti a:
Commenti (Atom)