L'arte e il talento rappresentano un dono così grande per l'essere umano che nel caso di Povia viene da domandarsi come mai tal volta la natura si sbagli regalando un talento a chi non ha l'intelligenza e il merito di poterlo esprimere.
Mi spiego meglio: l'artista, quello onesto con se stesso, quello che ama impegnarsi socialmente, fa della sua arte uno strumento per raccontare la sua esperienza di vita, la sua visione delle cose, il suo punto di vista nei confronti di tematiche sociali che lo coinvolgono in prima persona e nei confronti delle quali ha una opinione consolidata perchè approfondita sula base della propria esperienza di vita.
Ma il vero artista è anche colui che ha un grande rispetto per la propria arte ed è colui che perde ogni credibilità nel momento in cui mette ipocrisia e valore economico su un piano prioritario rispetto alla sincera espressione del suo talento. Si tratta di una grave mancanza di rispetto nei confronti di un grande dono ricevuto.
Io mi domando: ma Povia, che non è omosessuale, non ha un nessun altro input artistico da poter "cantare" piuttosto che andare a dire scemenze con un testo, del quale, a suo dire, si è fatto ispirare ascoltando un viaggiatore in treno e nei confronti della quale tematica non ha nessun trasporto personale se non quello del bieco fine economico?
Che tristezza dover cantare forzatamente solo per far parlare di se stessi.
E che ipocrisia di bassa lega quella di sentenziare su un argomento delicato, quale quello della omosessualità, in un Paese, il nostro, sfortunatamente sede della Chiesa Cattolica e conseguentemente sede ancora di preistorici pregiudizi.
Purtroppo un testo come la canzone di Povia arreca gratuitamente un grave danno ai tanti sacrifici vissuti dall'intera comunità GLBT. Gli applausi al Teatro Ariston di ieri sera ne sono la testimonianza.
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1 commento:
ma quale talento!!!Enry POvia è un mariuolo furbastro
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